Nel 1925 una
piccola pattuglia di amici monzesi decisero di dar vita alla Sottosezione
Monza-Milano, mettendovi a capo il prof. Felice Corno. Il suo apporto fu subito
determinante, in Lombardia, per accrescere il numero dei malati che
partecipavano all’unico pellegrinaggio nazionale a Lourdes, numero che nel 1925
raggiunse le 123 unità.
Intanto la Sottosezione, che ormai si denominava “diocesana
di Milano”, aveva la sede ufficiale nel capoluogo, in Via S. Maria Valle 2.
Nel 1936 Milano prese parte al primo pellegrinaggio lombardo
a Loreto, durante il quale si verificò la guarigione istantanea della milanese
Lina Sacchi. Vi fu oi la parentesi del periodo bellico.
Nel 1948 il pellegrinaggio a Lourdes riportava una
folgorante guarigione, inspiegabile per la scienza: quella di Maddalena Carini,
allora residente a Milano, riconosciuta dalla Chiesa nel 1960.
Quelli del dopoguerra furono anni nei quali due straordinari
barellieri milanesi, Gaetano Villa e zio Càmola, si spesero per diffondere lo
spirito unitalsiano in ogni angolo della regione: muniti di un rudimentale
apparecchio (che custodivano in una valigetta), proiettavano nelle diverse
parrocchie diapositive dipinte a mano con i momenti essenziali della giornata
lourdiana.
Lasciati i locali di via S. Maria Valle, la sede milanese fu
trasferita dapprima in via Conservatorio, in seguito a piazza duomo, poi in
viale Majno (dove si trova tuttora dopo un certo periodo in via Moscova). Fra
le svolte impresse alla Sottosezione va ricordato che, per iniziativa regionale,
nel 2008 essa ha rinunciato a parte del proprio territorio storico ridisegnando
o confini ed accentuando l’impegno nelle aree in cui era meno presente.
Negli ultimi vent’anni il ventaglio delle iniziative
sottosezionali, uniformandosi all’operatività della Sezione, si è ampliato, e
ci siamo inseriti sempre più nel territorio, dando maggior attenzione ai
giovani, ai disabili, agli anziani ed anche ai bambini. Ecco allora le varie Giornate
d’incontro, d’amicizia e di preghiera, le Unitalsiadi, i clown della Compagnia
dei colori, l’accoglienza per i familiari dei malati fuori regione ospedalizzati
nella nostra città; e poi il settore della Protezione civile, il progetto alato
di “Volere volare”, quello rombante dei “6 ruote di speranza”, fino alla costituzione
di un coro formato anche da giovani in carrozzina “Note in volo”.
Un
caleidoscopio di attività a disposizione delle diverse sensibilità e necessità
psicofisiche che ci proietta in un domani a misura di persona, adeguato alle
aspettative di ciascuno.